Un week end lungo e molto divertente, posso solo riassumere così quanto ho appena vissuto.
Se avessi avuto la macchina fotografica incorporata negli occhi avrei fatto milioni di scatti. Ho visto posti bellissimi e sorrisi radiosi. Ho visto i keniani passare al passaggio della mezza, dove avevo il punto di stambio staffetta con Jessica, a 1h05 (e finire la maratona in 2h10).
Ho conosciuto persone fantastiche e ho riso tantissimo.
Intanto vi dirò un paio di “verità” che ho scorperto questo week end:
- ho corso la Marathon des Alpes – mi sono spacciata per runner di questa gara per ben due volte (facendo la sborona) senza specificare che avrei fatto la mezza e non la maratona
- sono molto più importante del tempo di un Garmin, quando ho ricevuto il cambio testimone da Jess ci siamo abbraciate e lei aveva dimenticato di stoppare il tempo… un dramma da veri intenditori
- ho 50 anni, ma non li dimostro, ma non ho ancora capito se era un complimento oppure no
Cosa raccontarvi? Sarebbe veramente riduttivo dirvi che è una gara da fare assolultamente, soprattutto da me – che fin’ora ho partecipato a poche manifestazioni di carattere internazionale. Ma a Cannes (e a Nizza per il ritiro pacchi) si respirava un’aria di pura festa.
Il villaggio a Nizza era ben organizzato e con tutti gli stand all’intreno che promuovevano gare in ogni dove, c’era solo l’imbarazzo della scelta per il prossimo viaggio. Il sabato pomeriggio, complice il tempo stupendo, siamo state anche in spiaggia a pucciare i piedi.
Mentre il percorso della Maratona era veramente mozzafiato: una prima mezza pianeggiante che ti illudeva sulle falsità sentite riguardo la difficoltà del percorso e una seconda parte della gara che affiancava la costa all’interno delle sue città medievali con saliscendi da spezzare le gambe.
Con tutti quelli con cui ho parlato, nessuno è riuscito a portare a termine la gara con il tempo desiderato, ma tutti avevano la gioia d’averla finita. Perchè durante il percorso abbiamo visto molti alteti doloranti, che mollavano e che camminavano.
La nostra maggiore soddisfazione è stata proprio quella di terminare la gara tanto sognata e vi viverla come l’avevamo progettata: ridendo e con la voglia di stare assieme.
Ho addosso ancora l’euforia e l’adrenalina di questi giorni. Ho scaricato tantissime foto, me ne hanno inviate altrettante e sono in attesa di quelle ufficiali della gara.
Che dire ora? Beh, il Progetto Matte In Fuga termina qui, a Cannes. Avete sognato con noi in questo percorso lungo quasi un anno e vi abbiamo portato con noi lungo i 42 chilometri.
Grazie a tutti, sarò rindondante, ma ci siamo veramente divertite!