Runner dietro le quinte

The Color Run – Autodromo di Monza, 12 Settembre 2015

Prendi tante persone che non si conoscono fra loro, ma che hanno voglia di far parte di un progetto importante (quello di Rare Partners), donando una briciola del loro tempo, e di portarlo avanti con il sorriso.

Mettile insieme in un luogo suggestivo, in una giornata di festa.

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Digli che l’unico obiettivo che hanno è quello di far divertire la gente, ricoprendola di polvere rosa e fornisci loro armi di divertimento di massa e munizioni relative.

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Accendi la musica a palla e metti qualcuno al microfono libero di dire tutto quello che gli passa per la testa.

Aggiungi un paio di Matte in fuga.

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A questo punto nasconditi e aspetta.

Al via vedrai persone, normalmente posate e tranquille, trasformarsi in animatori scatenati e fuori di testa, veri e propri killer del colore.

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Questa è la The Color Run vista dalla parte del volontario: una figata pazzesca! Faticosissima, ma pur sempre un’esperienza meravigliosa.

Grazie a Rare Partners, ai Podisti da Marte, allo staff scatenato del punto rosa, ai runner sconosciuti che si sono fermati ad abbracciarci, a quel tizio che ci ha spruzzato vino rosso, ai 20.000 partecipanti che ho avuto il piacere di colorare di rosa, a quella pazza che ha rotto il labbro a Roberta con una testata (per errore).

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BRITA Experience

E poi succede…dopo mesi di lavoro ricevi una telefonata e ti invitano ad un evento: il primo evento ufficiale delle Matte in fuga.

Che fai? Rifiuti? Ma no, ovvio che accetti.

E non importa se fra noi c’è chi ha fatto 300 km per raggiungere Milano spostando la famiglia,  chi ha annullato una riunione importante, chi ha dovuto prendere un permesso, chi ha dovuto incastrare le cose come in una complicata partita a Tetris.

L’8 Luglio all’appartamento Lago in Brera al Brita Experience organizzato da Brita c’eravamo tutte e quattro, unite dalla voglia di vivere una nuova avventura.

La cosa certa è che abbiamo fatto bene ad esserci.

Brita, marchio che lavora per migliorare e permetterci di bere e gustare l’acqua che scorre dai nostri rubinetti, ci ha regalato una vera e propria esperienza multisensoriale con il sapore di un pomeriggio fra amiche più che quello di un evento formale.

Utilizzo abitualmente i prodotti Brita, ma non avevo idea dell’attenzione al relax e al benessere che questa azienda mette in campo. Una sorpresa positiva.

Abbiamo avuto modo di affrontare un vero e proprio viaggio fra la cura e la scoperta di sé, semplicemente muovendoci fra quattro stanze allestite per l’occasione. Un percorso in cui tutto ruotava, ovviamente, intorno all’elemento acqua.

Yoga Room

Noi, che normalmente corriamo, ci siamo cimentate in una lezione di yoga. Ci siamo messe alla prova con una disciplina decisamente diversa e…ci è piaciuta. C’è chi fra noi ha già prenotato delle lezioni. C’è chi lo farà a breve.

Su quei tappetini abbiamo lasciato un po’ di stress e di tensione e abbiamo scoperto una nuova passione.

Nello yoga, panta rei: tutto scorre. Proprio come l’acqua.

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Blind Test Room

Dopo lo yoga siamo passate nella Blind Test Room dove ci hanno bendate. per giocare con i sapori…dell’acqua. Sì, dell’acqua avete capito bene. L’acqua non è sempre uguale e non ha lo stesso sapore. Tutte e quattro siamo riuscite a riconoscere l’acqua filtrata con la caraffa Navella, la cui funzione è quella di migliorare il gusto dell’acqua di rubinetto riducendo sostanze come cloro, calcare e alcuni metalli.

Ho anche scoperto che le caraffe che svolgono questa funzione non sono tutte bianche e noiose, ma sono prodotte in un arcobaleno di colori e in graziose fantasie e sono state anche insignite del Red Dot Design Award (uno dei maggiori e più importanti premi del design mondiale) e che Brita non produce solo caraffe, ma anche una borraccia che filtra acqua utilissima per chi fa sport. Neanche a dirlo fantastica per noi che corriamo!

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Tea Room

Nella tea room abbiamo avuto la possibilità di degustare il tè come da tradizione millenaria con un rituale, quello del Gongfu cha, in cui si susseguono brevissime e numerose infusioni, ognuna con la sua particolare sfumatura di colore, Inutile dire che l’acqua filtrata esalta profumi e sapori del tè.

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Cromo Test Room

Che i colori possano influenzare il nostro equilibrio e sono indispensabili per ritrovare armonia nel corpo e nello spirito già lo sapevamo, ma che potessero dire così tatto di una persona forse non ce lo aspettavamo.

Nella Cromo Test Room ci siamo messe in gioco con un un test e abbiamo messo a nudo una parte di noi in un clima di confidenza e di amicizia.

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 Eccoci immortalate attente, curiose e anche un po’ stupite

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Abbiamo lasciato l’appartamento Lago con tantissimi spunti di riflessione e anche qualche consiglio.

Un pomeriggio perfetto per noi Matte attente al relax e al benessere…grazie Brita!

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STOP

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Questa foto mi piace tantissimo. L’ha scattata mio figlio al parco e ogni volta che la guardo mi fa riflettere su quella parolina scritta per terra: STOP.

A volte dovremmo imparare a fermarci, in strada quando incontriamo il segnale di stop certo, ma anche nella vita.

Nel bel mezzo dei troppi impegni giornalieri dovremmo imparare ad ascoltare la nostra mente e il nostro corpo. Non farlo potrebbe portare a conseguenze anche molto gravi, psicologiche e fisiche.

So che scrivo cose scontate e banali, ma non sono assolutamente da sottovalutare. Non sono un esperto, ma parlo per esperienza personale e familiare.

Per me e per la mia famiglia è stato un anno molto intenso e molto difficile, una rivoluzione vera e propria, e ora inizio a sentire tutto il peso dello stress accumulato e non è una bella sensazione. Voglio combattere e stare bene.

La mia prima alleata resta la corsa. E’ stata lei a tenere insieme i miei pezzi in questi lunghi mesi di trasferta e di solitudine. La mia corsa, quella introspettiva ed educativa che mi aiuta a guardarmi dentro e migliorarmi e quella social e benefica che mi aiuta a conoscere belle persone e far del bene.

Un altro valido aiuto lo sto cercando in una sana alimentazione (meglio tardi che mai). Di recente ho addirittura comprato un estrattore, io che a malapena so far andare la lavatrice. Ora sto imparando ad usarlo e faccio esperimenti (e danni).

(Vi presento con orgoglio il mio primo estratto di kiwi)

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I miei compiti per le vacanze saranno dunque rallentare i ritmi del quotidiano (per quanto possibile), aumentare i ritmi della mia corsa (per quanto possibile), cercare ancora nuovi alleati (più siamo meglio è) e studiare i segreti di una sana alimentazione (e imparare ad usare l’estrattore).

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“Quando cammini, cammina. Quando mangi, mangia” (Proverbio zen).

I vostri compiti per le vacanze quali saranno?

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Take it easy!

Troppo spesso mi capita di sentir parlare o di leggere sui social commenti di runner che mi lasciano con l’amaro in bocca tanto che se non avessi un buon senso critico ed una discreta autostima butterei immediatamente le mie amatissime scarpe da corsa dalla finestra.

Avverto, da parte di alcuni, un senso di superiorità che si nasconde dietro a finti sorrisi e pettegolezzi mal riposti, oltre che ad un utilizzo superficiale della rete.

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Voglio credere nella buona fede e sperare che certe frasi siano dette o scritte senza pensare veramente alle conseguenze che possono avere sulle persone, ognuna delle quali ha una diversa storia sulle spalle.

A volte mi guardo allo specchio e penso “Ma come faccio io a parlare di corsa?”.

Altre volte provo a fare di più. Mi obbligo a sedute forzate in cui cerco di fare più km e a velocità più elevata, senza ascoltarmi. Ma in quei momenti non sono io. Sono una che cerca di definirsi e di farsi definire con un numero. E non è quello che voglio, nella corsa come nella vita. I numeri ci sono e sono importanti, ma non ha senso confrontarli con i numeri altrui.

Effettivamente di km non ne faccio tanti, sono decisamente lenta e molto incostante, ma quando corro sono felice. E la felicità è contagiosa.

Nel tempo moltissime persone, conosciute e sconosciute, si sono avvicinate alla corsa coinvolte dal mio entusiasmo e dal “se ce la fa lei ce la posso fare  anche io” e questo per me conta moltissimo. Non mi sento sminuita, anzi. Questo è il senso del mio parlare di corsa.

Alcune amiche vanno al doppio della mia velocità, alcune vanno come me, altre camminano. Ma mai mi verrebbe in mente di valutarle in base a dei numeri.

Amo le storie dei runners, quelle che trasudano passione e voglia di condivisione vera.

Odio frasi del tipo “Oggi ho corso come una merda: in un’ora solo 15 km”.

Io per fare 15 km potrei metterci anche tre ore, ma non sono una merda. Sono una donna che fa quel che può con i mezzi che ha e che crede nell’amicizia e nel rispetto dei sacrifici altrui. Il metro di misura per il runner (ovviamente qui non si parla di atleti professionisti, solitamente comunque molto umili), se mai ne servisse uno, non è un numero. La corsa è troppe cose.

Take it easy!

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Non solo corsa

E’ domenica mattina, ma la sveglia suona presto lo stesso. Mi alzo cercando di non disturbare nessuno, tiro su la tapparella in soggiorno e guardo fuori: il tempo è dalla nostra parte. Mi faccio un caffè e lo sorseggio lentamente, poi mi preparo ed esco. Passo a prendere la mia amica Laura e sua figlia Francesca, una compagnia insolita ma molto ben assortita e piacevole, e partiamo. Ci lasciamo il lago alle spalle: direzione Brescia, chiacchierando, ridendo e scherzando. Sono assolutamente rilassata.

Arriviamo in Piazza Vittoria. Non c’è tanta gente, ma a Brescia è la prima volta che si corre la Strawoman, e mi sembra una cosa normale. Incrociamo donne di tutte le età, l’atmosfera è leggera, non c’è competizione. C’è voglia di trascorrere una mattinata in compagnia, colorando di rosa le vie del centro, camminando o correndo, ognuna con il suo ritmo. Non si vedono visi agguerriti in caccia di tempi e vittorie. Si vedono sorrisi e palloncini.

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L’assenza di esasperazione da gara non esclude la presenza fra la folla rosa di runner preparate, la prima ad arrivare ha corso i 5 km in 21 minuti tondi in compagnia della sua splendida cagnolina, vera protagonista della premiazione.

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Strawoman è la marcia delle donne ed è una manifestazione che si svolge a tappe dedicata a tutte coloro che vogliono avvicinarsi alla corsa o semplicemente dedicarsi una giornata all’insegna del benessere psico-fisico.  Questo tour vuole sottolineare l’importanza del ruolo femminile in tutti i suoi molteplici aspetti e soprattutto promuovere la lotta contro la violenza sulle donne.

Non solo corsa quindi, ma anche aggregazione, cultura, musica, spettacolo e sensibilizzazione.

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Per tutti questi motivi ho appena partecipato alla mia quarta edizione e continuerò a partecipare, quando possibile.

(Per tutti questi motivi…più uno: il “terzo tempo”!)

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Mammachematte

Le Matte in fuga sabato scorso a Milano al Mammacheblog, un evento per mamme blogger o aspiranti tali.
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Riuscire ad incontrarci off line tutte e quattro è molto complicato, ma quando riusciamo ad incastrare ed organizzare tutto e a ritrovarci è veramente una gioia.

Mi affascina sempre osservarci insieme e constatare, ogni volta, quanto siamo diverse l’una dall’altra e realizzare quanto queste differenze siano un punto di forza per il nostro progetto.

Avevamo candidato il nostro blog al Fattore Mamma Awards, ma in questa occasione non ci siamo classificate fra i vincitori. Ma è stato bello partecipare, pianificare, sognare, sperare con le mie Amiche.

Sempre bello incontrare e farsi fotografare con donne matte (forse più di noi) e speciali 

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Emozionante brindare alla sconfitta, all’Amicizia e ai progetti futuri

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Cin cin virtuale con tutte le Matte e i Matti che ci hanno sostenuto.

Grazie.

 

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Crisi di astinenza

Ad un certo punto nella vita di un runner può capitare qualcosa che lo obblighi ad uno stop forzato.

E, per il malcapitato, si scatena l’inferno.

Inutile dire che a me è appena successo, ed è la seconda volta nel giro di un anno.

Il runner quando non può correre è come una tigre in gabbia, sconsigliato stargli vicino. Se proprio volete stare con lui portatelo in zone dove non corre nessuno: occhio non vede cuore duole meno.

Un anno fa ho scoperto di avere un’ernia (ma quante ne ho?) e ho dovuto fermarmi a riposare, a fare fisioterapia e Tecar, prima di ricominciare a correre.

Un mese fa ho iniziato a seguire una tabella di allenamento per principianti in preparazione della tanto sognata prima mezza, abbinando diligentemente sedute di cross training che mi hanno caldamente consigliato, ossia sport diversi dalla corsa per far capire al corpo che ci sono vari tipi di movimento.

Non potendo più far passare come cross training le passeggiate con i cani, la bicicletta con i figli, la spesa spingendo il carrello e le sedute con il ferro da stiro ho intrapreso l’avventura di un breve corso di nuoto che mi permettesse di apprendere lo stile giusto per non peggiorare la situazione dell’ernia. Il mio corpo deve aver frainteso.

Sabato scorso, dopo una bella nuotata, sono uscita dall’acqua e…sono rimasta letteralmente piegata a 90°, bloccata.

Il primo pensiero è andato alla corsa, alla tabella, al prossimo giorno di allenamento. Panico.

Ho zoppicato fino alla farmacia più vicina dapprima implorando il farmacista di compiere un miracolo, farmi tornare in posizione eretta e non sentire più il dolore, poi minacciandolo “perché io domani devo fare il lungo, capito?” e poi facendogli gli occhi dolci sperando che mi vendesse a poco prezzo la pozione magica per correre e non fermarmi più.

Il dolore non passa, di correre non se ne parla, figuriamoci fare il lungo.

Non corro da giovedì 16 Aprile. Un’infinità di tempo. Temo di non ricordarmi neanche più come si faccia.

E la crisi d’astinenza è arrivata puntuale…

Per sfogare lo stress ho cercato di sostituire la corsa con attività alternative (non proprio ideali per la schiena, però)

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ma ho finito solo con il mangiare una quantità di cibo che avrebbe potuto sfamare tutti gli iscritti ad una maratona

(Aperitivo di sabato, ad esempio) b3

Una mattina colta da ottimismo sono persino andata dal parrucchiere (io che ci vado una/due volte l’anno e solo per “una spuntatina”). Ho pensato “Faccio qualcosa per me” e sono uscita una schifezza. La parrucchiera ha approfittato del mio momento di tristezza e smarrimento per fare esperimenti sulla mia testa. Credo che la denuncerò’.

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Così in una sola settimana di astinenza mi ritrovo quasi bionda e in sovrappeso, inutile aggiungere con un principio di depressione.

Oggi vorrei ricominciare a correre in previsione anche della Wings for Life di domenica prossima. Per ora diluvia, vediamo se entro sera riesco.

Piano piano, zoppicando e con la pancia gonfia. Vado, eh.

Pistaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

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